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Origini e prime avventure
Un notaio veneziano alla Gazzetta
Negli anni a cavallo dei due secoli la Torino scacchistica pare
segnalarsi soprattutto per una sua antica vocazione: quella
editoriale. Già abbiamo citato le due rubriche settimanali,
che venivano tenute con regolarità da soci della nascente
Sst. Ma la prima in ordine di tempo, e la più importante,
fu quella pubblicata dalla torinese Gazzetta letteraria
a partire dal 1884. Vi entravano notiziari, partite scelte e
commentate, pagine di teoria e di strategia rivolte in special
modo ai principianti. Il curatore era nientemeno che Carlo Salvioli,
il notaio veneziano che quasi cinquantanni di studi e
pubblicazioni avrebbero consacrato come il primo grande teorico
italiano moderno. La summa del suo lavoro, compresi gli articoli
e le riflessioni che via via uscivano sulla Gazzetta
torinese, fu poi pubblicata nei quattro volumi de La partita
doggi, che rimase per lunghissimo tempo il trattato
di riferimento in lingua italiana sul gioco degli scacchi. Unopera
straordinaria, che ebbe larga risonanza internazionale: Un
lavoro titanico scrisse la rivista belga LEchiquier
che deve trovar posto sul tavolo di ogni giocatore
di torneo.
In quelletà ruggente il nome di Torino si associa
anche a una piccola curiosità storica. Nel 1911 si svolse
a Sanremo la prima manifestazione internazionale organizzata
in Italia. Era stata indetta per celebrare il cinquantenario
dellUnità nazionale, e comprendeva un torneo maschile
e uno femminile. Quello maschile fu vinto dallo svizzero Hans
Fahrni: vi presero parte, fra gli altri, Richard Reti, Isidor
Gunsberg e il già affermato Stefano Rosselli del Turco.
In quello femminile si impose la signorina Kate Finn, di Londra.
Lunica italiana in gara, che per la verità non
brillò per sagacia scacchistica, fu una nobildonna torinese,
la non meglio circostanziata contessa Fossati. Unautentica
pioniera, lantenata di quelle non frequenti, ma certamente
coraggiose, scacchiste torinesi che di quando in quando, nel
corso dei decenni, punteggeranno di successi la piccola storia
dellagonismo cittadino.
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Carlo Savioli, il teorico degli scacchi moderni
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