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Origini e prime avventure
Un manipolo di volenterosi scacchisti
Dietro la distesa di scacchiere, nel salone della Società
Scacchistica Torinese, uno spicchio di parete alloggia da anni
una dimessa cornice, che inquadra un vecchio articolo della
rivista LItalia scacchistica. Sebbene non
sia collocato propriamente in bella vista, anche il socio più
distratto, prima o poi, non può non averlo letto. E
datato febbraio 1911 e comincia così:
Dopo infinite traversie, dopo numerosi cambiamenti
di nome e di sede, un manipolo di volenterosi scacchisti torinesi
sono riusciti a fondare in Torino, ove la vita scacchistica
era presso che morta, una società scacchistica che costituitasi
il 3 novembre 1910, conta attualmente 57 soci.
3 novembre 1910. In Italia regna un torinese dorigine,
Vittorio Emanuele III, mentre il cuneese Giovanni Giolitti ha
appena interrotto, per una breve parentesi, il suo abbondante
decennio alla guida del governo. Al Nord, Torino non ha ancora
digerito del tutto lo schiaffo del 1864, il trasferimento della
capitale a Firenze. Eppure la città è nel frattempo
cresciuta a 427 mila abitanti e si è inventata una nuova
fonte di lavoro e di reddito: lindustria. Si contano 1300
aziende tessili, mille meccaniche, e in corso Dante la brulicante
fabbrica della Fiat costruisce già 1200 automobili allanno.
Il Municipio prepara lEsposizione internazionale, per
limminente cinquantenario dellUnità dItalia.
I torinesi guardano perplessi la Mole Antonelliana finalmente
compiuta, e si domandano a che cosa possa servire.
La vita scacchistica cittadina non sembra fosse presso
che morta, come un po ingenerosamente riferiva
LItalia scacchistica. Nel 1910 si
censivano a Torino, fra circoli, caffè e birrerie,
ben nove punti di ritrovo abituale per i giocatori di scacchi.
Mancava, forse, una associazione formalizzata e strutturata
di tutto punto. Così, in quel fatidico giorno di novembre,
i soci fondatori della Sst elessero, come prima cosa, il Consiglio
direttivo. Presidente Cesare Cecchetti, cassiere Vittorio Ivaldi,
segretario Giacinto Adorni, consiglieri Benvenuto Momigliano
e Anselmo Sacerdote. Tutti avvocati, professori, medici. Il
gioco degli scacchi, allepoca, era di stretta competenza
della borghesia.
La sede sociale era il Caffè degli Specchi, in via dei
Mercanti. Un locale ottimamente frequentato, che concedeva alcune
sale per le partite
amichevoli fra i soci, e naturalmente per lattività
agonistica, intensa sin dagli inizi. Il nuovo circolo in effetti
muoveva i primi passi con un fervore di iniziative e di progetti
che farebbe sfigurare molti circoli evoluti di oggi. Sempre
su LItalia Scacchistica erano segnalati lavvio
di due tornei
sociali - il primo nel gennaio 1911, il secondo
in aprile -; la disputa di ben sei partite a squadre per corrispondenza,
quattro contro il circolo di Molinella in Emilia e due contro
la Società Scacchistica Comense; e la visita torinese
di due giocatori di caratura internazionale: i Maestri Max Albin,
figlio del più celebre Adolf Albin, discusso inventore
del Controgambetto che porta il suo nome, e Theodor von Scheve,
contro i quali i migliori giocatori della Sst si erano prodotti,
secondo la rivista, in belle partite, con esito favorevole.
Tre di queste partite furono giocate da von Scheve (con una
sola vittoria e due sconfitte) contro Felice Germonio, ventiseienne
talento che avrebbe marchiato indelebilmente la vita scacchistica
torinese per almeno tutto il decennio successivo.
Alla neonata Sst era poi stata affidata una rubrica sul Giornale
della domenica, che ospitava analisi di partite e contributi
alla teoria delle aperture. Il cassiere della Società,
lavvocato Ivaldi, curava per parte sua una rubrica di
problemi scacchistici sulla Gazzetta del popolo della
domenica. Infine si progettava arditamente un mensile,
intitolato Caissa, che avrebbe dovuto proporsi come
organo ufficiale di una costituenda Associazione Scacchistica
Internazionale.
Un avvio, come si vede, ricco di promesse.
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...avanti |
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1911: LItalia scacchistica annuncia
la nascita della Sst
N.N. - ADORNI Torino 1911 1.e4 e5 2.Cf3 f5 3.Ce5 Df6
4.d4 d6 5.Cc4 fe4 6.Cc3 Df7 7.Ce4 De6 8.Ad3 d5 9.Ce5 de4 10.Ac4
Df6 11.Af7 Rd8 12.Ag8 Tg8 13.Ag5 1–0
Tredici sole mosse per la prima partita giocata alla
Sst di cui si abbia notizia
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